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Ponte termico: cos’è

Un ponte termico è una zona locale in cui è presente una discontinuità tale per cui, il flusso di calore tra interno ed esterno è differente, solitamente maggiore rispetto al resto delle strutture, causando dei punti freddi. Ad esempio le discontinuità costruttive possono verificarsi quando una struttura è realizzata con materiali eterogenei come un’intelaiatura in cemento armato tompagnata con laterizi, o una struttura in acciaio tompagnata con cristalli, nei punti di contatto tra i due materiali.

Le discontinuità di tipo geometrico, invece, sono quelle che si verificano, ad esempio, in corrispondenza degli spigoli tra le pareti, tra parete e solaio o tra parete ed infisso. In definitiva, i ponti termici si formano nelle zone accanto ai pilastri, alle finestre, alle travi, ai balconi ed ai davanzali, oppure nella malta tra gli interstizi dei mattoni.

Effetti del ponte termico

Il problema principale che ne deriva è naturalmente la dispersione termica dall’interno dell’abitato verso l’esterno. Altro effetto del ponte termico è rappresentato dalla formazione di condensa e si verifica quando l’umidità presente negli ambienti, incontrando una superficie con temperatura più bassa, cambiando di stato, si trasforma in acqua.

La conseguenza di ciò è rappresentata dalla comparsa di muffa causata dal raffreddamento delle zone immediatamente circostanti, perché tali tipi di funghi attecchiscono laddove trovano le condizioni favorevoli, come l’umidità e le basse temperature. Infine, altro problema da menzionare è la dilatazione termica di materiali diversi che, a contatto tra loro, creano dei micro movimenti che possono causare distacchi e formazione di crepe, con il conseguente degrado di tutta la facciata.

 

Come eliminare il problema del ponte termico

Con l’entrata in vigore del decreto legislativo 192/2005 (relativo al rendimento energetico nell’edilizia), si è recepita in Italia la normativa europea per l’abbattimento delle dispersioni termiche negli edifici. La legge impone quindi che le costruzioni di edifici avvengano con un’ottimale coibentazione secondo criteri ben specifici. Ecco che, nel caso in cui si fosse già presentato il problema del ponte termico, è possibile adottare tutti quei interventi specifici che consentano di agire fin da subito alla sua risoluzione.

Ad esempio, la scelta dell’isolante giusto può portare a grossi miglioramenti; con l’applicazione dello strato isolante, si otterrà una riduzione delle perdite di calore dall’involucro nel punto specifico, in cui si noterà anche una diminuzione della condensa superficiale che spesso si viene a formare.

Un’altra soluzione è rappresentata dall’isolamento a cappotto che consiste nell’applicazione sulle pareti esterne del manufatto, di una serie di pannelli coibenti, utilizzando collanti speciali e tasselli. Attraverso questo intervento viene ovviato il problema delle dispersioni, in quanto vengono limitate direttamente dall’esterno, coprendo l’edificio proprio come una giacca.

Vi è poi un intervento più invasivo, utilizzato solitamente nelle ristrutturazioni e consiste nella demolizione della parte edilizia che funge da ponte termico con conseguente rifacimento. Nel caso in cui il ponte termico sia attribuito ai serramenti, è possibile adottare soluzioni per migliorare anche qui la situazione. I sistemi più diffusi sono i vetri termoisolanti, preferibilmente supportati anche da serramenti e strutture con bassa conducibilità termica. Infine, anche l’utilizzo di ottime guarnizioni idonee alle strutture su cui andranno applicate può limitare il problema.