L’installazione di un container sulla proprietà privata richiede particolari permessi, oppure può essere un’operazione da effettuarsi senza la necessità di ottenere una documentazione preliminare?

In merito è intervenuto il Tar Lazio, sezione di Latina, con la sentenza 119 del 25 febbraio del 2019, nella quale si chiariscono i termini relativi all’installazione di un container.

Installazione di un container e il permesso di costruire

In particolare, i giudici si sono occupati di un caso nel quale era stato installato un container che aveva delle dimensioni rilevanti, di 5,20*8*3 metri in totale.

Questo si trovava su una base costituita da mattoni, di dimensioni di circa 10 * 10 metri.

Era stato installato anche un successivo container, di dimensioni più piccole, ma per il quale, ancora una volta, ci si chiedeva se fosse necessario il permesso di costruire.

I giudici hanno ritenuto che il provvedimento di demolizione che era stato emesso dal Comune fosse legittimo, soprattutto perché le opere che erano state realizzate venivano considerate idonee a trasformare in modo permanente il territorio.

Infatti, l’installazione di un container che venga utilizzato in modo continuativo, e che abbia anche una base solida, determinerà ovviamente una forma di modifica praticamente permanente del territorio.

Escludendo, quindi, la precarietà dell’opera realizzata, i giudici hanno ritenuto necessario per questo tipo di struttura, il fatto di richiedere, e di ricevere, previamente la concessione di un permesso di costruire, che non sarebbe necessario, invece, qualora si facesse riferimento a opere temporanee e facilmente eliminabili.