Contributo di costruzione, anche per il Comune tante novità in arrivo con la sentenza del 30 agosto 2018. Mediante quest’ultimo decreto infatti, il Comune ha la possibilità di richiedere un oblo extra all’impresa entro 10 anni.

Inoltre in aggiunta, nel caso in cui dovessero esserci pagamenti in eccesso sarà possibile ottenere il rimborso. La nuova sentenza è stata accolta con sollievo poichè di grande aiuto dato che sull’argomento vi era molta confusione anche a causa di pronunce passate molto contraddittorie.

Contributo di costruzione, cos’è?

Contributo di costruzione, di cosa si tratta? Il contributo è collegato al permesso di costruire e riguarda l’urbanizzazione ed i costi di costruzione. Le opere infatti devono essere finanziate almeno in parte dall’impresa che ottiene l’appalto.

Ma come vengono conteggiati i contributi? Vengono prese in considerazione delle tabelle parametriche (non sono universali, bensì una per ogni Regione) inviate al Comune per conoscere il margine di errore e ottenere il giusto rimborso

La seconda alternativa prevede l’annullamento dell’atto in autotutela oppure la cristallizzazione degli oneri. Tutto resta comunque nelle mani dei sindaci che hanno il dovere di prendere decisioni in merito al rapporto concessorio, andando a favore o a sfavore del privato, richiedendo il rimborso o la differenza entro i 10 anni.

Ovviamente lungo il corso dei 10 anni, il compito del Comune sarà adoperarsi e mantenere la situazione sotto controllo affinché la liquidazione del contributo di costruzione venga rilasciata con trasparenza e correttezza sin dal principio.

Qualora dovesse essere proprio l’amministrazione a commettere degli errori, il privato potrà intervenire una seconda volta.