Il permesso di costruire è un documento essenziale per poter procedere con i lavori sia per la realizzazione di nuove opere sia per le ristrutturazioni che vadano a “sconvolgere” la struttura di un edificio e che modifichino, quindi, il terreno sul quale l’immobile era stato precedentemente costituito.

Uno dei sistemi per ottenere il permesso è il così detto silenzio-assenso che, in alcuni casi, può essere però rimosso a causa di alcuni interventi messi in atto da parte del Comune. Questo è ciò che è stato specificato da una recente sentenza del Tar di Catanzaro.

Permesso di costruire, il rapporto con il silenzio assenso

Secondo il Tribunale Amministrativo, che si è espresso nella sentenza 1365 del 24 agosto 2017, nel caso in cui sia stato ottenuto un permesso di costruire che abbia usufruito del così detto silenzio assenso in merito alla domanda per la sua richiesta, sarà possibile rimuovere tale approvazione con un intervento successivo da parte del Comune.

In particolare, il Comune manterrebbe, secondo i giudici, un fondamentale potere di annullamento successivo dei permessi di costruire ottenuti in questo modo. L’annullamento potrebbe avvenire in tutti i casi in cui esistano delle ragioni di interesse pubblico e il Comune dovrebbe comunque  agire in modo corretto, in un termine ragionevole e sempre andando a valutare gli interessi dei richiedenti.

Tale facoltà riconosciuta al Comune consentirebbe di tutelare e di mantenere presso gli uffici pubblici un certo potere di controllo e non andrebbe, comunque, a delegittimare la validità del sistema di silenzio assenso.