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All’arrivo dell’autunno e, con esso, dei primi freddi per proteggere le piante, il tessuto non tessuto è la soluzione ideale. Detto anche tessuto antigelo, TNT o “nonwoven”, non è costituito da fibre naturali. Per ricavarlo vengono usati elementi quali il polipropilene, artificialmente realizzati in laboratorio. Nelle canoniche fibre si ottiene seguendo uno schema ben preciso, ma le parti sono collocate in ordine casuale. Nel corso della lavorazione è possibile saltare comodamente la fase di tessitura: da qui il nome. 

Il polipropilene rende il TNT semplice da applicare in svariati contesti. Oltre alla carta, trova ricorso pure in agricoltura. Ma decide di avvalersene pure chi possiede un piccolo orto oppure ha una passione nei confronti del giardinaggio. Onde evitare danni alle coltivazioni per le intemperie atmosferiche e il calo delle temperature, in inverno è quanto mai necessario adottarlo. 

Tessuto non tessuto: proprietà e caratteristiche

Per essere definito tessuto non tessuto, il prodotto deve avere certe proprietà:

  • Flessibilità: è facile nell’uso e nel montaggio;
  • Lunghezza: può arrivare fino a 28 metri. Per questioni di praticità, se ingombrante viene abitualmente avvolto in un rotolo;
  • Protezione: ripara pure dai dannosi raggi solari, filtrandoli (es. raggi UV);
  • Resistenza: sa far fronte alle temperature troppo alte o troppo basse, così come a raffiche di neve e di pioggia.

 

la produzione del tessuto non tessuto

la produzione del tessuto non tessuto

 

Ogni tessuto non tessuto ha delle specifiche peculiarità. Nella confezione è sempre presente un’etichetta, che fornisce maggiori dettagli in merito. Ovviamente, il più leggero è indicato in estate, affinché sia permessa la traspirazione delle piantine. 

Come si usa

Le proprietà sopra descritte rendono il tessuto non tessuto dalle diverse applicazioni. Più comunemente, protegge le piante dalle basse temperature o comunque da eventuali agenti atmosferici; garantendo la luce solare di cui hanno bisogno e l’acqua da parte di chi si occupa di giardinaggio. In questo caso, si parla di permeabilità. In commercio esistono molti TNT, da utilizzare quando le condizioni meteorologiche sono particolarmente difficili o in sostituzione di una serra. 

Inoltre, grazie ai suoi punti di forza, il tessuto non tessuto contrasta gli attacchi di insetti pericolosi. Essi non riescono a passare la barriera e a danneggiare l’eventuale raccolto. Alcuni TNT resistono alle stagioni: una volta usati, basterà ripiegarli per riutilizzarli. 

Come prima cosa, il tessuto non tessuto va steso: è importante che sia sufficientemente morbido; e, nel caso se ne avverta l’esigenza, ci sono dei pioli per il corretto fissaggio sul terreno. A meno che non sia ultra resistente, bisogna cambiarlo ogni tre settimane. L’importante è ricordare di eliminare eventuali residui di insetti o sporco cosicché non sia eccessivamente pesante e non gravi le piante sottostanti. 

I vantaggi 

Già dal primo raccolto, i vantaggi si riconoscono a occhio nudo. Il microclima che si crea sotto il tessuto dà modo alle piante di riprendere vigore e crescere più velocemente. Talvolta si riesce ad effettuare la raccolta pure due volte (con la seconda in autunno). Le particolari caratteristiche impediscono al calore di uscire, perciò ci sono le condizioni ottimali per produrre di più e meglio. 

In giardino e sul balcone

In un giardino, il TNT aiuta a proteggere e portare avanti piccole coltivazioni. È preferibile adoperare il tessuto più corto, per evitare di soffocare le piante più fragili. Gli amanti di limoni, aranci e agrumi apprezzeranno i risultati, a maggior ragione se installeranno tessuti impermeabili, in quanto proteggono, ma lasciano entrare lo stesso la luce. Per non parlare poi dei vegetariani e di chi semplicemente trova sempre posto per le verdure nell’alimentazione. Dagli asparagi alle carote, la coltivazione sarà eccellente. Si elimina la minaccia dell’ “erba cattiva”: sotto la protezione, infatti, la pianta crescerà forte e rigogliosa.

Anche per le piante in vaso c’è modo di applicare piccoli strati di tessuto non tessuto, purché i vasi siano orizzontali. Sono sufficienti dei piccoli picchetti per proteggere le specie più piccole e raccogliere un po’ di erbe aromatiche da usare in cucina. 

Tessuto non tessuto in agricoltura

In agricoltura il tessuto non tessuto è una protezione essenziale nelle fasi più critiche, ovvero:

  • dopo aver seminato;
  • in caso di piante danneggiate, alle quali serve riprendersi;
  • in seguito alla prima raccolta, quando ci sono i segnali di un possibile secondo raccolto.  

Nella stagione primaverile è meglio rimuovere il tessuto antigelo, così da favorire il passaggio del polline. 

Tessuto non tessuto usato in agricoltura

Tessuto non tessuto usato in agricoltura