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Efficienza energetica, arrivano gli obiettivi di risparmio al 2030 nonché anche un piano di riqualificazione energetica nelle pubbliche amministrazioni

Per raggiungere gli obiettivi di efficienza energetica, i contabilizzatori di calore dovranno essere leggibili anche da remoto. Un passo importante entro il 2027, in modo tale da poter raggiungere degli obiettivi di risparmio dell’energia. Entro il 2030, bisogna mettere in campo tutte le nuove risorse per riqualificare energeticamente le pubbliche amministrazioni, nonché rispettare nuove norme per la promozione delle diagnosi energetiche anche per le aziende. Nello schema di decreto legislativo che attua la Direttiva UE 2018/2002 e modifica quello esistente, arriva questo obbligo importantissimo ai fini dell’efficientamento energetico.

Efficienza energetica, nuove leggi in arrivo

Nello schema di decreto in merito all’efficienza energetica, la cosa più importante è che i contabilizzatori di calore dovranno essere leggibile anche da remoto, già dal 25 ottobre 2020. Inoltre, dal primo gennaio 2027 tutti i contabilizzatori di calore dovranno essere letti in questo modo o dovranno essere sostituiti. Il provvedimento, inoltre promuove anche la fatturazione dell’energia termica in base al consumo effettivo, ripartendo anche le spese condominiali. Tra gli altri obblighi fino al 2030, l’ innalzamento del target di risparmio energetico fino al 32,5%. Questo riguarda sia quello fatto fino a oggi, sia quella del futuro.

L’obiettivo di risparmiare energia

L’obiettivo dell’ efficienza energetica come previsto, è quello di mettere in campo un risparmio dell’energia finale, pari allo 0,8% dei consumi almeno. In più, si parla anche dell’aggiornamento degli strumenti di promozione del risparmio energetico, come il conto termico ed i certificati bianchi. Tra le altre misure, vi è anche quelle per la pubblica amministrazione e per le imprese. Il programma della riqualificazione energetica degli edifici della pubblica amministrazione centrale nel 2030 è stato aumentato da 30 a 50 milioni, la quota derivante dai proventi delle aste CO2. Inoltre, si pensa ad un sistema informatico per gestire i progetti e monitorare i consumi annui della pubblica amministrazione.