Sommario

La tutela dei beni paesaggistici è un’attività molto importante che serve a garantire la conservazione dei beni e la loro protezione.

Il proprietario o chiunque abbia un immobile come possessore o detentore e si trova in un’area vincolata ai sensi della terza parte del codice dei beni culturali, deve intervenire su questi bene, valutando quali sono i limiti. Per realizzare interventi sui beni paesaggistici è molto complesso da un punto di vista burocratico, perché alcune funzioni hanno competenze di intenti differenti. Le attività di tutela dei beni paesaggistici sono attribuiti allo Stato attraverso il Ministero dei Beni e delle attività culturali e turismo, quelle di valorizzazione e fruizione dei beni paesaggistici. Sono invece relative alle Regioni. I comuni invece devono adeguare gli strumenti urbanistici ai piani legati ai limiti paesaggistici.

Le difficoltà burocratiche sulla tutela dei beni paesaggistici

Trovarsi di fronte alla questione paesaggistica è molto complesso. Un imprenditore titolare di un’attività di ristorazione di un locale al piano terra, di un immobile legato a vincoli paesaggistici aveva chiesto un’autorizzazione per posizionare una macchina nella facciata esterna del locale. Cercava di tenere sotto controllo l’impatto visivo per la tutela dei beni paesaggistici.  A doversi pronunciare sull’autorizzazione è il Comune dopo il parere della Soprintendenza. L’Ente ha dichiarato l’intervento incompatibile e il Comune quindi ha negato l’autorizzazione. L’imprenditore perciò, ha avuto tante difficoltà e ha deciso di presentare ricorso al TAR.

La battaglia giudiziaria sull’autorizzazione negata

Il ricorso del Tar è stato accolto in quanto Secondo i giudici amministrativi la Soprintendenza non ha motivato il suo no. Il decreto ministeriale del 7 luglio 1956 infatti riconosce l’interesse paesaggistico, però, per dire no, bisognerebbe spiegare bene quali sono i motivi che bloccano i lavori nel nome della tutela dei beni paesaggistici.  La Soprintendenza non ha analizzato le misure di mitigazione proposte dall’imprenditore e non ha preso il progetto in considerazione. In più, ha anche analizzato alcuni elementi. Ecco perché Alla fine ha deciso di accettare il ricorso dell’imprenditore.