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Il Gestore servizi energetici spiega in che modo cercare di evitare che la pratica per il conto termico venga respinta.

Secondo GSE, si deve fare particolare attenzione ai documenti in riferimento ai bonifici, smaltimento e utenze per l’impianto di climatizzazione. L’obiettivo è cercare di evitare che la domanda venga negata. Nei giorni scorsi il Gestore servizi energetici ha dato il via alla diffusione del vademecum partendo dalle criticità più diffuse in fase di istruttoria. In pratica, si cerca di evitare tre tra le principali cause di difformità che si presentano in una richiesta di incentivo.

Le difformità delle domande in merito al conto termico

Sul conto termico, il Gestore servizi energetici parla di alcune delle difformità più diffuse all’interno delle domande di incentivo. Innanzitutto, vi sono la difformità del bonifico, una progettazione sbagliata di impianti oppure la carenza documentale. Per quanto concerne i documenti, il Gestore ha rilevato che gli interventi non sono documentati in maniera opportuna e questo ovviamente potrebbe creare dei problemi nell’accoglimento della domanda. Ecco perché bisogna invece fornirsi sempre di fotografie ed i documenti specifici. Per quanto riguarda i bonifici, molto spesso si fa riferimento alla detrazione fiscale per la riqualificazione in ambito energetico e questo non è corretto.

La progettazione sbagliata degli impianti

Per ottenere il conto termico si deve anche andare a verificare bene, come sono stati progettati gli impianti, quindi cercando di non variare le utenze e non mettere in campo un sovradimensionamento che non abbia alcuna giustificazione. Il soggetto responsabile deve essere quello ordinante e quindi, quello che tiene sotto controllo tutte le spese anche nella fase in cui si realizza la pratica. In più, prima di procedere con le domande, è bene sempre verificare che possono essere oggetto di incentivo tutti gli interventi presentati nella richiesta e non altri.