Equo compenso, i lavori procedono nonostante la messa in discussione durante i vari dibattiti politici. L’Anac si è espressa a proposito dell’argomento ed ha sancito l’obbligo per la pubblica amministrazione di garantire il principio dell’equo compenso pertutte  le prestazioni rese dai professionisti.

Inizialmente la norma era riferita alle prestazioni professionali dei soli avvocati, poi però è stata estesa anche agli ingegneri ed agli architetti. Il calcolo però viene fatto con qualche incongruenza. Stiamo parlando degli emolumenti per le prestazioni svolte dai professionisti, degli importi a base di gara.

Equo compenso, concorrenza vantaggiosa

Ecco quindi che si arriva alla necessità di definire quale sia l’equo compenso. Quale migliore soluzione? L’Anac ha proposto l’applicazione della formula bilineare. L’offerta economicamente più vantaggiosa sarà alla base del tutto e accentuerà la concorrenza. Perchè? Perchè i concorrenti saranno costretti a formulare nuove offerte sempre più basse ed aggressive per vincere sugli altri.

Una regola importante che si è scelto di applicare è che per garantire l’equità del compenso non potranno essere richieste prestazioni ulteriori non quantificate durante la gara d’appalto.
Coloro che vorranno partecipare dovranno illustrare in sede di offerta tre servizi relativi a interventi svolti in passato, importanti e significativi per dimostrare le proprie capacità.

Qualcuno ha comunque avanzato la necessità di una revisione delle tariffe previste in base alle nuove prestazioni in materia ed ai nuovi metodi e strumenti elettronici. L’Anac però non ha le giuste competenze a riguardo e quindi almeno per il momento non è stata introdotta alcuna modifica.