Ristrutturazione con ampliamento, quando è possibile usufruire del bonus? Il bonus di ristrutturazione è valido solo e se si acquista un immobile già ristrutturato. In alternativa bisogna considerare soltanto l’intervento con il prezzo di vendita delle singole unità immobiliari.

In caso di interventi di restauro e risanamento conservativo oppure di ristrutturazione edilizia riguardanti interi fabbricati, spetta soltanto la detrazione Irpef. Questi interventi devono tra l’altro essere stati eseguiti da imprese di costruzione oppure da cooperative edilizie. I lavori devono inoltre giungere a termine entro 18 mesi e la detrazione spetta al prossimo acquirente o assegnatario delle singole unità immobiliari.

Ristrutturazione con ampliamento, rimborso spese 2019/2020

Le spese di acquisto che sono state sostenute fino al 31 dicembre 2019, potranno essere rimborsate in 10 rate annuali, soltanto per il 50%. L’importo massimo della spesa deve essere inferiore o uguale a 96mila euro. A partire dal 2020 invece il bonus tornerà al 36% per un massimo di 48mila euro.

Secondo la normativa è però fondamentale che la volumetria dell’edificio sottoposto a lavori di ristrutturazione rimanga identica alla preesistente. Qualora la struttura dovesse essere demolita e ricostruita la detrazione potrebbe essere effettuata solo in base ad una fedele ricostruzione.

Un esempio potrebbe essere quello di lavori di ristrutturazione con ampliamento di un immobile che ha il diritto di fruizione della detrazione soltanto per le spese riferite alla parte già esistente. Ovviamente il presupposto principale deve essere che non debba essere stata effettuata un’antecedente demolizione con ampliamento della struttura originale.