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Decreto Crescita, le misure per la rigenerazione urbana e la sostituzione edilizia, hanno apportato dei cambiamenti positivi. Ma i costruttori chiedono ulteriori modifiche, esprimono per esempio la loro contrarietà allo sconto alternativo alla cessione di ecobonus e sismabonus.

È questa la posizione presa e motivata dall’Associazione nazionale dei costruttori edili sul Decreto Crescita, che si esprime in modo assolutamente positivo per le innovazioni del decreto.

L’associazione ritiene il Decreto Crescita un primo segno della volontà di dare una sistemazione, di rivoluzionare al meglio il settore delle costruzioni. Una delle priorità è porre la questione al centro dei problemi economici e politici.

Decreto Crescita, ecco le misure migliori

Una delle misure maggiormente importanti riguarda gli interventi di rigenerazione urbana e di sostituzione edilizia. Tramite il Decreto viene infatti ridotto il prelievo fiscale per le imprese che acquistano fabbricati da demolire e ricostruire. In questo modo viene consentita l’applicazione delle imposte di registro ipotecaria e catastale in misura fissa anzichè tenere conto della misura ordinaria del 9% del valore dichiarato.

Questa secondo i costruttori è una misura indispensabile che permette di rendere fattibili anche le operazioni più complesse a proposito del rinnovamento del patrimonio edilizio.

I costruttori suggeriscono alcune modifiche

Nonostante questo i costruttori hanno qualcosa da ridire: il regime ridotto per l’acquisto dei fabbricati da demolire e da ricostruire dovrebbe poter essere applicato anche agli edifici da ristrutturare.

Una seconda proposta sarebbe allargare i benefici anche alle aree già urbanizzate che necessitano di piccole modifiche degli standard energetici ed antisismici.

Tutto questo permetterebbe di favorire la rigenerazione urbana sia per quanto riguarda il piano energetico che antisismico ma anche del recupero degli immobili senza dover demolire.