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La Cassazione ha stabilito mediante la sentenza 10580/2019 che da adesso in poi le distanze tra edifici verranno misurate in modo lineare e non radiale. La polemica è arrivata a conclusione dopo un anno di problematiche e discussioni in merito all’argomento.

In realtà però la decisione era già stata presa a settembre 2018 e la pubblicazione è avvenuta nei giorni scorsi.

Cassazione, distanze superiori a 3 metri

Adesso secondo la Cassazione le distanze tra gli edifici non potranno essere minori di 3 metri al fine di impedire la formazione di intercapedini nocive. Tutto questo sarà valido più che altro nel particolare caso di due fabbricati opposti rispetto alla linea di confine e che si potranno incontrare almeno in un punto.

Le distanze tra un edificio e l’altro potranno essere maggiori ma non potrà essere assolutamente cambiato il metodo di calcolo delle distanze.

E’ importante ricordare che la distanza lineare misura il distacco tra le facciate di due edifici e che si ottiene tracciando una linea perpendicolare alla facciata a partire da un edificio per poi andare a toccare l’altro fabbricato.

Cassazione e Sblocca Cantieri, le distanze in continua discussione

Intanto l’arrivo del Decreto Sblocca Cantieri apporterà vari tipi di modifiche al settore edile che in particolar modo andranno a toccare i limiti di densità edilizia, l’altezza e la distanza tra fabbricati.

Ma qual è l’obiettivo dello Sblocca Cantieri? Gli obiettivi sono diversi, tra tutti ecco i più importanti:

  • favorire la riduzione del consumo di suolo,
  • favorire la rigenerazione del patrimonio edilizio,
  • riqualificazione delle aree in stato di degrado con tessuti edilizi disorganici, incompiuti
  • edifici non residenziali dismessi o da rilocalizzare.