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La costruzione di una piscina può richiedere titoli differenti, a seconda della tipologia di struttura, e anche delle modalità con le quali la piscina venga realizzata.

Per capire come gestire la costruzione di una piscina, e quindi che cosa richiedere in questi casi specifici, è intervenuta di recente la Cassazione con la sentenza 1913 del 2019.

Costruzione di una piscina, le indicazioni della Cassazione

In particolare, la Corte di Cassazione ha specificato come la costruzione di una piscina, anche nel caso in cui questa sia interrata, sia un tipo di intervento che richieda sempre il permesso di costruire.

Infatti, la piscina va a creare una nuova volumetria, potendosi, quindi, qualificare come una nuova costruzione.

Inoltre, nella medesima sentenza si legge come, nel caso in cui la piscina sia realizzata in una zona vincolata sarà necessaria anche l’autorizzazione paesaggistica.

Non richiedendo, e non ottenendo, il permesso di costruire sarà comminata la sanzione del ripristino dello stato dei luoghi, quindi con l’eliminazione della piscina che sia stata costruita.

Si potrà evitare la demolizione della piscina solo nel caso in cui le opere realizzate rispettino determinati limiti, e possano superare l’accertamento di compatibilità paesaggistica da parte delle autorità amministrative.

 Costruzione di una piscina, il caso concreto

Il caso concreto che è stato esaminato anche in Cassazione riguardava un soggetto, proprietario di un terreno, che si trovava in una zona sottoposta a vincolo paesaggistico.

Il proprietario aveva realizzato una piscina interrata, che aveva portato, ovviamente, ad una modifica permanente del suolo.