Il bonus mobili è stato confermato anche per il 2019, e ci si chiede quale debba essere la correlazione dell’acquisto di nuovi mobili con una ristrutturazione.

Per rispondere a questa domanda è intervenuta l’Agenzia delle Entrate che ha specificato come, in generale, per il bonus mobili sia necessario che l’intervento di ristrutturazione sia iniziato a partire dall’anno precedente rispetto a quello nel quale si richieda il bonus.

Bonus mobili, che cosa accade per le ristrutturazioni

Il bonus mobili è stato introdotto nuovamente grazie alla legge di Bilancio del 2019, e consente ancora la detrazione Irpef del 50% per quelle spese che siano state sostenute per l’acquisto di mobili e di elettrodomestici di grandi dimensioni che abbiano una classe non inferiore alla A+.

Il tetto massimo per unità immobiliare è di 10 mila euro, e le spese dovranno essere collegate a lavori di ristrutturazione.

Questi, come ricorda l’Agenzia delle Entrate, dovranno essere stati intrapresi nell’anno in corso, oppure iniziati a partire dal 1° gennaio del 2018.

Quindi, questa è una fondamentale differenza tra i precedenti bonus mobili e quello attuale, in quanto in precedenza si potevano collegare gli acquisti di mobili e di grandi elettrodomestici anche a lavori di ristrutturazione che fossero stati eseguiti diverso tempo prima.

Per ottenere il bonus sarà necessario, inoltre, documentare le spese di ristrutturazione con fattura, così come le spese per l’acquisto dei mobili.

Inoltre, bisognerà occuparsi di trasmettere i dati relativi agli acquisti all’Enea, tramite l’utilizzo dell’apposito sito internet.

 

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