La rumorosità urbana, legata sia alle attività produttive sia a quelle aperte al pubblico, è spesso stata al centro di dibattiti e di polemiche, portando spesso i giudici a decidere in merito a controversie di diversa natura.

Nel 2008 la legge è stata modificata, individuando il principio per il quale le attività rumorose sono state costrette a ridurre in modo drastico le proprie emissioni, in particolare dopo gli orari stabiliti dai singoli Comuni.

Ora, però, con la Legge di Bilancio 2019 queste disposizioni potrebbero cambiare nuovamente.

Rumorosità urbana, le modifiche della legge di Bilancio

In particolare, la Legge di Bilancio 2019 stabilisce che le attività commerciali e produttive che vanno a provocare inquinamento acustico in zone residenziali e quartieri residenziali non saranno più soggette alle limitazioni precedenti.

Si prenderà in considerazione, come unità di misura, non il decibel ma il Leq. Questo, in concreto, significa che per valutare il valore delle emissioni acustiche si terrà conto solo della sorgente che le provochi, e non del rumore ambientale che sia percepito.

Inoltre, queste disposizioni potrebbero arrivare a ridurre notevolmente anche la discrezionalità dei giudici nella valutazione della rumorosità urbana di alcune attività.

I limiti che verranno applicati saranno comunque i seguenti: le attività produttive e commerciali non dovranno più rispettare i limiti dei decibel ma dei 55 Leq che dovranno essere limitati dalle 6 del mattino alle 22, e dei 45 Leq per il periodo che andrà dalle 22 alle 6 del mattino.

Questi limiti riguarderanno solo le attività, mentre per le controversie tra privati si continueranno ad applicare le norme precedenti.