Pochi giorni fa si è parlato di nuovo di efficienza energetica. In particolare, con lo svolgimento della proposta delle regole applicative riferite al Fondo Nazionale per l’Efficienza Energetica.

Il fondo è stato istituito nel 2014, in attuazione di una direttiva europea, ed ha come obiettivo quello di mobilitare delle risorse private per la realizzazione di interventi di efficientamento energetico che potranno essere costituiti da imprese, dall’ESCO e anche dalla Pubblica amministrazione.

Gli interventi potranno riguardare gli edifici, gli impianti e anche i processi produttivi.

I prestiti per l’efficienza energetica

Secondo la Legge di Stabilità del 2018 è possibile ottenere, sempre in relazione al Fondo, un ecoprestito, che veda una dotazione massima di 150 milioni di euro.

Essenzialmente, il prestito consentirà il rilascio di garanzie rispetto a mutui che siano stati sottoscritti per consentirà il miglioramento della prestazione energetica degli immobili che siano stati realizzati da privati o dai condomini.

Questa possibilità è stata confermata dal Ministero che ha determinato l’apertura della relativa sezione.

Gli obiettivi del Fondo

Il Fondo, quindi, ha degli obiettivi specifici. In particolare, con esso si vuole consentire il finanziamento di tutti gli interventi che siano necessari per il raggiungimento degli obiettivi nazionali a livello di efficienza energetica.

Per farlo si dovranno perseguire diverse vie, come la riduzione dei consumi di energia nel processi di tipo industriale, la realizzazione di reti e di impianti di teleriscaldamento, e il loro potenziamento, oltre alla riqualificazione energetica degli edifici che siano attualmente esistenti.

Si avranno, quindi, concessioni di garanzie e anche di prestiti a tasso agevolato.