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La legge di Bilancio del 2019 ha consentito di effettuare numerose estensioni rispetto alle detrazioni e ai vantaggi che i soggetti privati possono ottenere sulla base di lavori svolti per migliorare il proprio immobile.

Tuttavia, alcuni di questi, come il nuovo sismabonus, hanno anche come obiettivo quello di consentire a chi si trovi in una zona a rischio di mettere in sicurezza gli immobili, oppure di effettuare interventi che arrivino a riparare ciò che sia già stato fatto.

La proroga del sismabonus

In particolare, anche nella legge di Bilancio 2019 si conferma quella che è la proroga del Sismabonus fino al 31 dicembre del 2021.

Grazie a questo bonus sarà possibile detrarre sia dall’Irpef sia dall’Ires le spese che siano state affrontate per realizzare interventi di messa in sicurezza antisismica di tutti gli edifici che siano situati nelle zone sismiche 1,2 e 3.

Per le singole unità immobiliari, sia nel caso in cui queste siano residenziali sia qualora esse abbiano una destinazione produttiva, si partirà da una detrazione fiscale pari al 50% delle spese sostenute, e si potrà arrivare al 70% nel caso in cui l’intervento consenta il passaggio ad una classe di rischio inferiore.

Si potrà arrivare all’80% nel caso in cui l’intervento determini il passaggio a due classi di rischio inferiori.

Il tetto di spesa totale che si comprenderà nel sismabonus sarà di 96 mila euro.

Il sismabonus 2019 per gli edifici condominiali

Il sismabonus 2019 comprende anche gli interventi per gli edifici condominiali. Per questi si parte dalla detrazione del 50% e si può salire, così come per quanto è già stato visto, al 75% oppure all’85%.