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Una richiesta di condono è un tipo di domanda abbastanza comune, soprattutto in aree nelle quali le costruzioni di tipo abusivo si siano moltiplicate nel corso degli anni.

Per poter ottenere il condono stesso sarà fondamentale presentare una prova riferita all’ultimazione dei lavori entro la data utile prevista dai provvedimenti, e ci si potrebbe chiedere su chi gravi tale onere della prova.

Il Tar Lombardia, Sezione II di Milano, si è recentemente occupato proprio di un caso di questo tipo, inserito nella sentenza 2735.

L’onere della prova

L’onere della prova indica la parte che in una particolare causa debba provare l’avvenuto verificarsi di un fatto, o altri tipi di circostanze, in modo che sia concesso un diritto o che, comunque, si ottenga ciò che sia stato richiesto.

Per la richiesta di condono potrebbero residuare dubbi proprio in merito a tale onere, che sono stati sciolti dal Tar di Milano.

La risposta dal Tar

Nel caso particolare esaminato dai giudici, si prendeva inconsiderazione l’onere della prova in relazione all’ultimazione dei lavori entro la data utile per ottenere il condono.

In questi casi, così come ha indicato il Tar, tale onere grava su chi richieda la sanatoria. Questo perché solo il soggetto interessato potrà fornire i documenti, gli atti inconfutabili e tutti gli altri elementi di prova che siano capaci di radicare una certezza ragionevole in merito all’epocadi realizzazione di un determinato manufatto.

Senza le prove, quindi, l’amministrazione potrà negare la concessione della sanatoria e, quindi, del condono.