Equo compenso, in Umbria gli ingegneri si sono riuniti richiedendo la sottoscrizione di una legge regionale che possa garantire nuovi percorsi di azione a favore delle modalità di affidamento dei servizi sia di ingegneria che di architettura per importi inferiori ai 40 mila euro ed ovviamente l’equo compenso che abbia il fine ultimo di tutelare la dignità professionale.

Queste sono le proposte avanzate in questi giorni dalla Regione Umbria dalla Federazione degli Ordini degli Ingegneri della Regione Umbria. Il tutto si è svolto con la presenza dei rappresentanti di 4000 professionisti umbri che richiamano i diritti della categoria professionale.

Equo compenso: fare chiarezza e rispettare le norme

Equo compenso: i professionisti richiedono maggiore attenzione in sede di gara di appalto e di individuazione dei compensi, tenendo conto dei criteri previsti nel DM 17 giugno 2016. Tutto questo ha lo scopo di evitare che in fase di valutazione delle offerte vengano presi in considerazione elementi che possono in qualche modo alterare l’equilibrio tra prestazioni professionali e compenso.

Fondamentali sono quindi il rispetto del lavoro dei professionisti ed il blocco dell’evasione fiscale. Per quanto riguarda quest’ultimo obiettivo è stato richiesto di rendere obbligatoria al momento della presentazione di ogni istanza edilizia ed al momento del rilascio, una certificazione che attesti l’affidamento del determinato incarico seguito dall’avvenuto pagamento ricevuto dal professionista.

Per quanto riguarda i servizi di ingegneria e di architettura con importi inferiori ai 40 mila euro, ingegneri ed architetti pretendono l’affidamento diretto delle Stazioni appaltanti che garantisce il rispetto del codice e l’ottimo svolgimento del servizio in questione.