Opera abusiva o a norma, non sempre si può capire e distinguere bene tra i due tipi di costruzione, ma le leggi cambiano continuamente e dato che i controlli in territorio italiano nell’ultimo periodo sono triplicati, spesso può succedere che un opera venga classificata come abusiva pur essendo in regola.

Può capitare che su un immobile vengano fatti interventi a distanza di anni dalla sua costruzione, che in quel momento quel tipo di intervento sia a norma ma che risulti essere illegale dopo qualche tempo. Ci sono stati molti casi del genere, quindi ci si chiede come comportarsi.

Per cercare di trovare una soluzione da applicare a tutte queste vicende, bisogna rifarsi alle date, ovvero l’anno in cui i lavori sono stati iniziati, l’anno in cui sono stati portati a termine ed ovviamente la data di entrata in vigore della legge che sembrerebbe essere stata trasgredita.

Nel caso in cui le prove presentate dal proprietario dell’immobile accusato di aver trasgredito la legge dovessero essere abbastanza per dimostrare che l’accusa e l’ordine di demolizione sono inutili ed inadatte, i giudici possono annullare il tutto.

Opera abusiva o a norma? L’onere della prova a favore del privato

Opera abusiva o a norma? I giudici hanno chiarito affermando che: “incombe sul privato a ciò interessato, unico soggetto ad essere nella disponibilità di documenti e di elementi di prova, in grado di dimostrare con ragionevole certezza l’epoca di realizzazione del manufatto”.

Ovviamente non è da tralasciare il “peso” della documentazione messa a disposizione sia dal privato che dall’amministrazione. Per poter avere la possibilità di annullamento dell’ordine di demolizione, il proprietario deve essere in possesso e quindi rilasciare elementi attendibili, come il contratto di compravendita e le aerofotogrammetrie ritenute fondamentali.