Codice Appalti, parecchi temi sembrano essere in attesa di modifica soprattutto per quanto riguarda i contratti pubblici, l’ampliamento dell’appalto integrato e la semplificazione degli affidamenti di servizi di architettura ed ingegneria.

L’OICE, ovvero l’associazione delle società di architettura ed ingegneria che raggruppa ben 350 società con 17.000 addetti (85% tecnici) ed un fatturato di 2,4 miliardi l’anno, prende posizione e si dichiara contro.

Proprio il Presidente Gabriele Scicolone ritiene che “Le modifiche al codice dei contratti pubblici devono essere funzionali a rilanciare la capacità di spesa e gli investimenti… proposte come quelle di ANCI e ANCE, rappresentano un pericoloso passo indietro sul fronte della trasparenza e della concorrenza e possono aprire le porte a derive non controllabili, anche sul fronte della spesa pubblica”.

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Le modifiche apportate al Codice Appalti infatti potrebbero eliminare le gare di appalto dei progettisti che al momento tramite le vecchie modalità hanno una grande chance di affidamento battendosi con la concorrenza.

Probabilmente queste formule magiche ben studiate potrebbero risolvere i problemi della Pubblica Amministrazione, ma allo stesso tempo andrebbero a creare disagi ben più grossi nel campo progettazione.

E’ vero che le spese di progettazione sono difficilmente gestibili ma non è corretto intervenire sulla separazione dei ruoli tra progettista e costruttore, anche perchè la collaborazione tra i due promette trasparenza e garantisce inoltre l’ottima qualità del progetto finale.

Per l’OICE qualsiasi proposta è da valutare poichè la società è aperta a tutto ciò che può condurre a ‘migliorie’, ma al momento sembrerebbe bocciare qualsiasi modifica del genere.