[amazon_textlink asin=’B07D5GY8F7′ text=’Ecobonus 2018′ template=’ProductLink’ store=’ilportalede09-21′ marketplace=’IT’ link_id=’02904e23-a56d-11e8-8dfa-c31ed7437b64′], dopo giorni di polemiche e discussioni sembrano essere stati ridefiniti i criteri tecnici da rispettare per far sì che gli interventi di riqualificazione energetica (esclusa ristrutturazione e messa in sicurezza sismica) rientrino nella richiesta delle detrazioni fiscali.
La novità di questi giorni riguarda i codici di tributo, ovvero, grazie al nuovo decreto, il beneficiario della detrazione potrà cedere il credito alle imprese o ai soggetti privati, la stessa cosa vale per il cessionario che potrà effettuare un’altra cessione.
I codici tributo da usare in F24 sono:
- 6890 denominato Ecobonus con l’utilizzo in compensazione del credito ceduto ai sensi dell’art.14.
- 6891 denominato Sismabonus con l’utilizzo in compensazione del credito ceduto ai sensi dell’art.16.
Ecobonus, massimali di costo e soggetti ammessi
Ecobonus ha fissato dei massimali specifici di costo per ogni intervento. Ecco le prestazioni e le installazioni ammesse:
- caldaie e generatori di aria calda a condensazione tra 200 e i 250 euro/kW,
- coibentazione in strutture opache verticali e orizzontali da 80 a 250 euro/m2,
- collettori solari tra 600 e 1000 euro/m2,
- finestre e infissi che vanno da 350 euro al m2 nelle zone climatiche A, B o C a 450 euro/m2 nelle zone climatiche D, E ed F,
- installazione di sistemi domotici 25 euro/m2 con possibilità di detrazione su spesa minima,
- isolamento copertura interna,
- isolamento copertura esterna,
- micro-generatori 1000 euro/kW,
- pompe di calore di potenza termica inferiore a 35 kW, 650 euro/kW
- pompe di calore di potenza termica superiore a 35 kW 750 euro/kW,
- riqualificazione energetica da 500 euro/m2 nelle zone climatiche A, B e C a 575 euro/m2 nelle le zone climatiche D, E, F;,
- scaldacqua a pompa di calore da 1000 a 1250 euro,
- schermature solari 180 euro/m2.
Mentre per quanto riguarda i soggetti ammessi all’agevolazione si tratta di:
- Persone fisiche, enti e soggetti che richiedono interventi a edifici già esistenti, anche rurali.
- Titolari di reddito d’impresa, che richiedono interventi su immobili detenuti.
- Istituti autonomi per case popolari, per migliorare la prestazione energetica di immobili propri, gestiti da terzi.
- Cooperative di abitazione con proprietà indivisa assegnati in godimento a soci.