Ristrutturazioni condominiali e detrazioni fiscali, quali sono le novità relative ai condòmini? Dall’Agenzia delle Entrate arrivano parecchi chiarimenti sui lavori alle parti comuni che rassicurano i contribuenti.

Secondo la Circolare 7/E del 27 aprile 2018 infatti tutti i condòmini potranno usufruire delle detrazioni fiscali fornendo il codice fiscale del condominio, dell’amministratore che si occupa della gestione e dei pagamenti.

Ristrutturazioni condominiali e detrazioni in codominio minimo

Ristrutturazioni condominiali la regola del codice fiscale vale per tutti? E nel caso di condomini minimi come ci si deve comportare? Non tutti i condomini hanno l’obbligo di nominare un amministratore o acquisire il codice fiscale del condominio, questo infatti è il caso dei condomini minimi formati cioè da 8 condòmini. Quindi cosa fare per ottenere le detrazioni per la ristrutturazione dell’edificio?

In assenza del codice fiscale del condominio minimo, i vari contribuenti per ottenere la detrazione della loro quota dovranno inserire nella dichiarazione le spese sostenute e il codice fiscale del condòmino che ha effettuato il pagamento.

Ovviamente durante il controllo della dichiarazione, il contribuente dovrà dimostrare che si tratta di un pagamento per lavori su parti comuni dell’edificio. Qualora dovesse avvalersi dell’assistenza fiscale, dovrà esibire al Caf un’autocertificazione che dimostri la tipologia dei lavori effettuati indicando inoltre i dati catastali delle unità che fanno parte del condominio. Questo è quanto spiegato nella Circolare 3/E del 2 marzo 2016.

Nessun problema invece per i condomini che usufruendo di questa possibilità preferiscono pagare la propria quota indipendentemente. In questo caso infatti per ottenere la detrazione basterà inserire nella dichiarazione, la documentazione dei lavori fornita del proprio codice fiscale.