Il Consiglio dei Ministri ha approvato alcuni giorni fa la bozza di un decreto legge relativo alla riduzione di alcuni costi di gestione. Proprio sotto tale profilo, la bozza avrebbe previsto anche la declassazione di Casa Italia, che verrà gestita direttamente dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Questo significa, quindi, una riduzione degli stanziamenti per il futuro, e anche un intervento minore da parte di questa struttura in molti progetti utili al territorio.

Chiusura Casa Italia, che cosa si faceva prima

La chiusura di Casa Italia ha portato certamente a chiedersi che cosa potrà accadere nel futuro, soprattutto ai progetti che venivano portati avanti da questa struttura.

Essa era stata istituita sotto forma di Dipartimento nel 2017, soprattutto in correlazione a quelli che erano stati gli eventi sismici del 2016.

I suoi obiettivi, quindi, erano sicuramente quelli di valorizzare il territorio, il patrimonio abitativo e far fronte ad alcune emergenze.

Alcuni dei progetti che erano stati seguiti da Casa Italia avevano aiutato molte parti del territorio, e molte famiglie, in situazioni critiche.

Ad esempio, essa si era occupata:

  • Della campagna Casa Sicura, che promuoveva gli incentivi fiscali che derivano dal SismaBonus;
  • Del piano Dieci Cantieri, che aveva, anche in questo caso, come obiettivo mettere in sicurezza degli edifici pubblici esistenti, soprattutto in correlazione ai rischi sismici;
  • Dei contributi all’edilizia scolastica, molto importanti soprattutto per gli edifici più a rischio, anche in questo caso nelle aree che fossero state colpite dai terremoti, e anche in tutte le altre zone d’Italia.