Le detrazioni fiscali per le ristrutturazioni, previste anche per il 2018, sarebbero possibili anche nel caso di una semplice convivenza, indipendentemente dal matrimonio.

Proprio allo scopo di chiarire questa possibilità è intervenuta l’Agenzia delle Entrate che si è occupata di confermare questo diritto per tutti coloro che convivano pur non essendo sposati.

Detrazioni fiscali, come opera quella per i soggetti conviventi

In particolare, tali detrazioni fiscali si applicano al soggetto convivente rispetto al proprietario oppure a quello che è il detentore di diritto dell’immobile sul quale si siano effettuati i lavori, anche in assenza di un contratto di comodato che, in concreto “autorizzi” il convivente a rimanere all’interno dell’immobile stesso.

Infatti, così come indicato dall’Agenzia delle Entrate, la disponibilità dell’immobile fa parte, ed è quindi insita, della convivenza tra due soggetti, così come indicato anche dalla così detta Legge Cirinnà.

Quindi, un convivente così detto More Uxorio, quindi non sposato, che si occupi di pagare le spese per una ristrutturazione, avrà anche il diritto di ottenere la detrazione Irpef, al pari di quanto viene accordato ai familiari conviventi.

Inoltre, il convivente potrà avere il beneficio anche della detrazione fiscale per quelle spese che abbia sostenuto per gli interventi che siano stati effettuati su una delle abitazioni all’interno delle quali si esplichi il rapporto di convivenza tra le parti. Questo anche nel caso in cui l’abitazione sia differente rispetto alla casa principale nella quale conviva la coppia.

La convivenza dovrà essere considerata stabile per dare l’opportunità di usufruire della detrazione: questo status può essere fatto derivare dai registri dell’anagrafe, o anche da una semplice autocertificazione.