Per ottenere un documento spesso alcune persone possono cercare delle scorciatoie, e magari fare delle false dichiarazioni per titoli edilizi anche importanti.

In questi casi ci si chiede che cosa possa accadere, sia da un punto di vista penale sia amministrativo e procedurale.

Sul punto è quindi intervenuto il TAR Lombardia, Sezione I di Brescia, con la sentenza del 12 giugno 2018, numero 574.

Le false dichiarazioni per titoli edilizi e il problema della discrezionalità

In particolare, ci si potrebbe chiedere che cosa possa accadere nel caso di false dichiarazioni per titoli edilizi e se possa intervenire una certa discrezionalità da parte dell’amministrazione pubblica coinvolta.

Il TAR, richiamando l’indirizzo del Consiglio di Stato, ha specificato come in questi casi si possano prevedere alcune conseguenze molto rilevanti per le false dichiarazioni.

In primo luogo, la decadenza da quelli che saranno i benefici eventualmente ottenuti, senza che sia presente la possibilità di una certa discrezionalità da parte delle Amministrazioni che si siano occupate di emettere l’atto.

Inoltre, il TAR ha anche aggiunto come l’amministrazione abbia il potere di intervenire in merito all’atto, anche dopo la scadenza del termine previsto per l’annullamento d’ufficio, cioè il periodo di 18 mesi previsto dalla legge.

Tutto questo, anche senza la necessità di un accertamento del dolo oppure della colpa grave mediante un processo.

L’amministrazione, infine, non dovrà in questi casi esternare delle particolari ragioni di ordine o di interesse pubblico per giustificare il fatto di aver ritirato l’atto precedentemente emesso.