L’accesso al bonus verde è stato reso possibile grazie alla Legge di Bilancio 2018, che ha consentito di ottenere una detrazione, a livello di Irpef, pari al 36% delle spese che siano state sostenute proprio nel corso dell’anno, e che arrivino ad un massimo di 5 mila euro per ogni unità abitativa.

Le spese dovranno essere state affrontate allo scopo di sistemare le aree verdi a livello di quelle che sono le zone scoperte private per edifici già esistenti.

Proprio in relazione a tali tipi di lavori, ci si potrebbe chiedere se si possano comprendere, nel novero delle spese detraibili, anche quelle di progettazione e quelle per la manutenzione delle aree verdi stesse.

A riguardo è recentemente intervenuta l’Agenzia delle Entrate, che si è preoccupata di chiarire come applicare le disposizioni riferite all’accesso al bonus verde.

Accesso al bonus verde e le spese

L’Agenza delle Entrate ha specificato come l’accesso al bonus verde sia oggi possibile per tutta una serie di spese, tra le quali si fanno rientrare anche quelle necessarie per le stime che si dovranno effettuare relativamente al sito, per le indagini e per tutto ciò che potrebbe riguardare la progettazione.

Le prestazioni, quindi, che potrebbero rientrare nella detrazione del 36% sarebbero quelle, ad esempio, che si riferiscono all’analisi del terreno, alla valutazione delle specie presenti già nell’area verde e anche a tutte le rilevazioni microclimatiche e a quelle ambientali.

Ovviamente, queste potranno essere detratte sempre se rientreranno nei limiti previsti dalla legge.