La Scia in edilizia è un tipo di documento necessario con scopi differenti. Essa, infatti, è la Segnalazione Certificata di Inizio Lavori, richiesta in alcune situazioni.

Chi si occupi di effettuare la presentazione della Scia dovrà rispettare alcuni termini e, allo stesso tempo, potrebbe chiedersi quale sia la durata della sua valenza dal punto di vista legale ed amministrativo.

Per fugare ogni dubbio in merito è di recente intervenuto il TAR Molise, con la sentenza 23 aprile 2018, numero 226.

Scia in Edilizia i termini di inizio e fine lavori

La Scia in edilizia deve sottostare, da un punto di vista legale, ad una serie di termini, che accomunano spesso diversi tipi di documentazioni.

Infatti, sia per capire quando presentare le richieste, sia per comprendere quanto dureranno i documenti ottenuti, sarà fondamentale rispettare le disposizioni di legge.

Il TAR ha sottolineato come la Scia debba essere presentata, per dare inizio ai lavori, prima degli stessi. La sua decorrenza sarà immediata, a meno che sia necessario ottenere previamente dei pareri ulteriori, o atti in aggiunta.

Per quanto riguarda, invece, la fine dei lavori, non si prevede un termine specifico, almeno dal punto di vista legislativo.

Tuttavia, siccome la Scia ha sostituito la così detta DIA, i giudici hanno ritenuto possibile applicare ad essa i termini previsti per la seconda.

Quindi, per la fine dei lavori sarà possibile individuare il termine di tre anni dall’ottenimento dell’atto.

Non si potranno richiedere proroghe in merito alla durata dell’efficacia del documento, ma comunque si potrà eventualmente ottenere una nuova Scia.