Nelle ristrutturazioni delle parti comuni di  un edificio il proprietario unico di un edificio può ottenere le detrazioni Irpef previste per le spese? Sembra di sì, grazie alle indicazioni date dall’Agenzia delle Entrate nella circolare 7E del 27 aprile del 2018.

In particolare, l’Agenzia delle Entrate ha specificato che cosa si possa intendere come “parti comuni”. Esse dovranno essere delle parti comuni a più unità immobiliari, indipendentemente da quello che potrebbe essere il proprietario, anche unico, delle unità stesse.

Quindi, nel caso in cui in un edificio si realizzino ristrutturazioni delle parti comuni, anche qualora il proprietario di tutte le unità immobiliari sia uno solo, esso potrà comunque usufruire delle detrazioni Irpef previste.

Ristrutturazioni delle parti comuni, quali le detrazioni previste

Le detrazioni che si potranno ottenere per le ristrutturazioni delle parti comuni saranno del 50% rispetto alle spese sostenute, per un tempo che arriverà sino al 31 dicembre del 2018.

Il limite massimo di spesa che sarà accettato sarà di 96 mila euro per ogni unità immobiliare.

Le parti comuni che, quindi, si potranno prendere in considerazione saranno:

  • Le fondamenta;
  • Il suolo sul quale sorge l’edificio;
  • I tetti;
  • Le scale;
  • L’ingresso;
  • I locali per la portineria;
  • Gli ascensori;
  • I locali ad uso da parte di tutti coloro che si trovino nell’immobile, come la lavanderia;

Questi sono solo alcuni esempi di parti comuni per le quali si potrà ottenere la detrazione, che potrà essere richiesta da ogni condomino per tutte le opere di manutenzione ordinaria, straordinaria, restauro e ristrutturazione.