Le opere di urbanizzazione possono prevedere il pagamento di oneri anche particolarmente alti, che si prevedono a carico del costruttore.

In tanti casi ci si chiede quali possano essere le procedure per lo scomputo di tali opere, che può essere effettuato soprattutto allo scopo di andare a recuperare parzialmente il denaro che sarà già stato versato.

A tal proposito è recentemente intervenuto il TAR Calabria, sezione II di Catanzaro, con la sentenza 16 aprile 2018, numero 883.

Opere di urbanizzazione, le regole per lo scomputo

Come si è già indicato, spesso il permesso di costruire può comportare il pagamento di oneri di urbanizzazione anche di livello molto alto.

Questi saranno pagati dal costruttore, e saranno previsti alla stregua di una prestazione di tipo patrimoniale, come se fossero una sorta di partecipazione al costo delle diverse opere.

In relazione proprio a tali costi, l’articolo 16 del DPR 380 del 2001 prevede come chi richieda il permesso di costruire abbia la possibilità, come sistema per lo scomputo degli oneri di urbanizzazione, di obbligare un altro soggetto a realizzare le differenti opere di urbanizzazione, sempre con quelle che potranno essere le garanzie e le modalità previste dal Comune.

Il TAR ha stabilito come, in questi casi, l’iniziativa con la quale il soggetto potrebbe obbligare alla costruzione delle opere dovrebbe comunque sempre essere subordinata alla valutazione del Comune, il quale può sempre riservarsi il diritto di non concedere tale possibilità a chi la richieda in modo particolare, motivando il rigetto.