L’ abusivismo edilizio, diversamente rispetto a quanto si potrebbe pensare, sarebbe aumentato nel corso degli anni, con piccole variazioni in diminuzione solo nell’ultimo triennio.

Grazie alle rilevazioni, che sono state pubblicate nel Documento di Economia e Finanza del 2018, il Consiglio dei Ministri ha potuto rendere noti i dati riferiti proprio agli abusi edilizi nell’ultimo periodo.

Abusivismo edilizio, com’è aumentato in concreto

In particolare, il documento prende in considerazione il periodo intercorrente tra il 2005 e il 2015. In tale lasso di tempo, l’abusivismo edilizio sarebbe aumentato da 11,9 sino a 19,9 ogni 100 abitazioni legalmente costruite. Questo per ogni anno.

Sembra, invece, che tra il 2015 e il 2017 l’abusivismo sia leggermente diminuito, passando dall’indice di 19,9 a 19,4.

Grazie al documento è stato possibile anche comprendere in quale modo l’abusivismo edilizio si estenda sul territorio italiano.

Infatti, si possono notare rilevanti differenze tra il nord e il sud da questo punto di vista.

Ad esempio, nel 2005 l’indice era di 4,3 nel Nord, mentre per il Sud esso si assestava a 33,2. Nel 2010, invece, al Nord si era scesi a 3,9, mentre al Sud a 31,1.

Infine, nel 2017 al Nord si è arrivati di nuovo a 5,5, mentre al Sud si è raggiunto l’indice di 49,9.

Nell’ultimo triennio, infine, sono state rilevate delle variazioni di tipo divergente tra le differenti aree: nel Nord-Ovest si è passati da 7,2 a 5,9, nel Nord Est da 6,3 a 5,5, mentre al Centro si è saliti da 19,0 a 20,7 e nel Sud da 40,0 a 49,9.