Le aree demaniali, come del resto molti altri tipi di territorio, potrebbero essere oggetto di abusi edilizi. Proprio con riferimento a questa possibilità, ci si potrebbe chiedere come debbano essere gestiti tali tipi di abusi, e a chi si potrebbe attribuire la responsabilità dell’abuso stesso.

In merito a tale fattispecie è intervenuto il TAR Puglia, sezione III di Bari, con la sentenza 13 aprile 2018, numero 567.

Aree demaniali, l’applicazione delle disposizioni sugli abusi

In particolare, ci si riferisce alle aree demaniali prendendo in considerazione tutte le porzioni di territorio che siano di proprietà pubblica.

Nel caso di specie, i giudici amministrativi si sono dovuti occupare di una situazione nella quale entrava in gioco il demanio marittimo, che sarà sempre sottoposto alle medesime regole.

Nello specifico, dopo la realizzazione dell’abuso era subentrata una successiva persona, che deteneva il bene senza demolirlo.

Proprio con riferimento a questa situazione, il TAR ha specificato come l’ordine di demolizione relativo ai beni che abbiano determinato l’abuso, possa essere notificato non solo a chi abbia originariamente costruito il manufatto, ma a anche a coloro che siano intervenuti in un secondo momento, e che utilizzino il bene stesso, ad esempio come successivi proprietari o titolari di un altro diritto reale.

Tali soggetti, infatti, sarebbero stati obbligati, dopo aver compreso la commissione dell’abuso, a determinare la demolizione del manufatto stesso.

Quindi, anche nel caso in cui sia passato del tempo, e l’originario costruttore del bene non sia più il suo utilizzatore, sarà comunque possibile notificare a chi subentri l’ordine di demolizione.