Si parla spesso di provvedimenti che dovranno essere presi ed eseguiti nel momento in cui vi sia l’inizio dei lavori edilizi.

Tuttavia, in molti casi tale “data” sarà farraginosa, e le diverse interpretazioni che si potrebbero avere in merito alle disposizioni legislative non aiutano a capire come orientarsi.

Per questo è intervenuto il Consiglio di Stato, con la sentenza 467 del 2018 nel quale si rivedono alcuni punti essenziali riferiti proprio all’inizio dei lavori edilizi.

Inizio dei lavori edilizi, il momento effettivo

In molti casi, in riferimento all’inizio dei lavori edilizi, si legge o si sente indicare come questi si possano identificare nel momento in cui il lavoro abbia concreto inizio.

Il Consiglio di Stato ha potuto specificare alcuni elementi grazie ai quali comprendere meglio quando vi sia l’effettivo inizio dei lavori.

Essi saranno cominciati quando sul posto nel quale si aprirà il cantiere siano presenti uomini e mezzi e non solo. Infatti, si potrà configurare l’apertura del cantiere quando esso abbia già un impianto definito, quando siano stati innalzati gli elementi portanti, come accade per i muri, e quando siano già stati fatti gli scavi che costituiranno il passo precedente rispetto alle fondamenta dell’edificio.

Queste indicazioni servono allo scopo di evitare che la decadenza del permesso di costruire possa essere elusa ricorrendo alla messa in pratica di interventi fittizi e meramente simbolici.

Ecco che, quindi, gli atti di inizio dei lavori dovranno essere chiaramente presenti e questi non potranno prescindere da un certo investimento di “forze” e di mezzi.