L’ ampliamento abusivo degli edifici spesso vede, come sanzione, la necessità di demolire quanto sia stato creato senza la preventiva autorizzazione.

Questa è sicuramente la pena più temuta da tutti coloro che non seguano le regole alla lettera e che abbiano cercato di “far passare” un immobile indipendentemente dalle procedure richieste.

Tuttavia, proprio coloro che si siano occupati di eseguire un ampliamento abusivo degli edifici si potrebbero chiedere quando sia possibile ottenere, invece che la demolizione, una multa.

In relazione a tali casi è intervenuto recentemente il Consiglio di Stato, con la sentenza 1087 del 2018.

Ampliamento abusivo degli edifici, le procedure da seguire

All’interno della pronuncia, i giudici amministrativi hanno sottolineato differenti concetti in merito a quello che è l’ampliamento abusivo degli edifici.

In primo luogo, essi hanno specificato come la mancanza delle autorizzazioni richieste dalla legge possa essere causa sufficiente allo scopo di giustificare la demolizione di quanto sia stato costruito.

L’ordine di demolizione, inoltre, non dovrà essere motivato da ragioni di specifico e pubblico interesse: sarà sufficiente il fatto di aver violato le disposizioni effettuando un’opera che non sia stata previamente autorizzata per determinare l’obbligo di eliminare la costruzione.

A questo punto, i giudici hanno esaminato i casi nei quali la demolizione prevista potrebbe essere in grado di determinare danni a carico della parte di edificio che sia stata realizzata in modo legittimo.

Per queste situazioni il Consiglio di Stato ha affermato come potrebbe essere possibile comminare non la sanzione massima della demolizione, ma una semplice multa.