L’abuso edilizio relativo ad un terreno demaniale in che modo dovrebbe essere trattato? In questi casi si sa come la violazione sia da considerarsi come più grave rispetto a quella che può riguardare un suolo non pubblico, ed è per questi motivi che ci si chiede quale debba essere l’intervento da mettere in atto.

In relazione a tale fattispecie è intervenuto il TAR Campania, sezione IV Napoli, con la sentenza 12 febbraio 2018, numero 933.

Le norme per il terreno demaniale

L’abuso edilizio su terreno demaniale viene regolato in modo piuttosto preciso dalle disposizioni dell’articolo 35 del DPR 380 del 2001, nel quale si prevede la demolizione delle costruzioni abusive che siano state realizzate su suolo pubblico.

Per questo motivo il Tribunale Amministrativo ha voluto rimarcare alcuni concetti che si possono far derivare anche direttamente dalle disposizioni di legge.

Infatti, il TAR ha sottolineato come le norme non lascino particolari margini discrezionali all’amministrazione pubblica. Questa, una volta accertata la violazione, dovrà predisporre la demolizione che dovrà essere effettuata a spese di chi abbia compiuto l’abuso.

I termini per la diffida sul terreno demaniale

La disciplina legislativa, inoltre, non prevede dei termini precisi per la diffida riferita ad abusi sul terreno demaniale. Si effettuerà solo una previa diffida nei confronti del responsabile che si occuperà del ripristino dei luoghi.

Quindi, non si dovrà concedere il termine di novanta giorni previsto negli altri casi, questo perché l’abuso edilizio su terreno demaniale può andare a costituire una fattispecie a sé stante.