La regolarità edilizia di un’opera che sia stata realizzata come può essere definita? Quali possono essere gli elementi grazie ai quali indicare che una costruzione sia effettivamente regolare?

In tanti casi, infatti, ci si potrebbe chiedere se, ad esempio, l’accatastamento di un immobile sia sufficiente per determinare come lo stesso sia regolare sotto tutti i punti di vista.

Proprio allo scopo di chiarire questi elementi è intervenuto il TAR Calabria, nella sezione Reggio Calabria, con la sentenza 5 febbraio 2018, numero 60, nella quale i giudici hanno potuto analizzare un caso di specie.

Regolarità edilizia e accatastamento

In particolare, i giudici del Tribunale Amministrativo hanno dovuto esaminare un caso nel quale ci si chiedeva se l’accatastamento di un immobile fosse una ragione sufficiente per poter identificare la regolarità edilizia dello stesso.

In relazione a questa situazione, il TAR ha voluto specificare come, in primo luogo, l’accertamento di tipo catastale si occupi di verificare la corrispondenza tra quello che è lo stato di fatto dell’immobile e i dati catastali che siano stati semplicemente dichiarati.

Allo stesso tempo, si andrà a valutare la planimetria che sarà stata dichiarata, in quanto la stessa dovrà essere sempre corrispondente ai dati di fatto.

Tuttavia, l’accatastamento dell’immobile non vede controlli relativi all’accertamento di quella che sarà la regolarità edilizia dell’opera costruita.

Esso, infatti, varrà essenzialmente ai fini fiscali ma non potrà avere valore in merito alla parte urbanistica. Quindi, anche avendo ottenuto l’accatastamento di un immobile non si potrà fare affidamento su di esso per l’effettiva regolarità edilizia.