Mai come in questo periodo la ristrutturazione edilizia può apparire come un intervento non solo molto effettuato, ma anche particolarmente incentivato dalle stesse istituzioni, che cercano, in questo modo, di recuperare manufatti esistenti senza andare, di contro, a modificare il territorio.

Non esiste, però, un solo tipo di ristrutturazione edilizia, e comprenderne le fondamentali differenze potrà essere importante anche per andare a capire in quale modo tali interventi siano in grado di intervenire sul territorio stesso.

La ristrutturazione conservative e ricostruttiva

La ristrutturazione edilizia è da intendersi, oggi, come distinguibile in differenti categorie, che sono state create sia a seguito di interventi legislativi, sia di interpretazioni giurisprudenziali.

La prima è la ristrutturazione conservativa, cioè quella che consenta di intervenire su un immobile in essere e che darà la possibilità di aumentare i volumi dello stesso e anche di modificarne la sagoma.

La seconda è la ristrutturazione ricostruttiva, che consiste in quel tipo di intervento che determina una demolizione e una successiva ricostruzione dell’immobile. Inoltre, a volte la ricostruzione può avvenire anche in modo non contestuale rispetto alla demolizione del precedente manufatto.

Ristrutturazione edilizia e sagoma

Inoltre, durante il corso degli anni, sono state effettuate delle modifiche in merito alla possibilità, durante una ristrutturazione edilizia, di realizzare modifiche alla sagoma degli immobili.

Infatti, si potranno effettuare sicuramente interventi di variazione della sagoma di un edificio, soprattutto nella ristrutturazione ricostruttiva, ma questi dovranno sempre rispettare sia i limiti dettati dalle caratteristiche del territorio, sia quelli legati, ad esempio, al principio delle distanze tra edifici.