Se hai deciso di dare avvio alla tua attività nel 2018 devi conoscere le regole fiscali e come aprire partita IVA. Non fermarti alla prestazione occasionale ma rendi continuativa la tua professione.

Partita IVA o ritenuta d’acconto ?

Spesso online si legge di professionisti che avviano la propria attività con prestazione occasionale e ritenuta d’acconto. Non è in realtà possibile lavorare con prestazione occasionale se non per, appunto, lavori “occasionali”. È questo il verbo principale di questo regime fiscale e dovrai rispettare dei limiti ben precisi:

  • non superare i 5000€ di reddito annuo;
  • non superare i 30 giorni di collaborazione occasionale per ogni committente;
  • non collaborare più volte con lo stesso committente;
  • non pubblicizzare la tua attività.

Sono, questi, dei limiti davvero invalidanti se hai intenzione di rendere la tua attività continuativa e la principale fonte di reddito. La prestazione occasionale non è dunque la scelta più giusta e sarà necessario aprire partita IVA. Non temere: esiste un regime fiscale che ti permetterà di usufruire di importanti agevolazioni fiscali nei primi anni di attività.

Regime forfettario: cos’è e come aprire partita IVA

Grazie ad una legge del 2016 è possibile aprire partita IVA con un regime agevolato: il regime forfettario. Regime fiscale nato come agevolazione per le piccole imprese, prevede un limite massimo di ricavi annui di circa 30.000€. È un limite differente per ogni tipologia di attività ed è definito dal codice ATECO. Il codice ATECO è una combinazione alfanumerica che lo Stato ha definito per differenziare le attività lavorative e ci permette di conoscere non solo il limite annuo di ricavi ma anche il coefficiente di redditività. È questa la seconda caratteristica del regime forfettario. Nel regime forfettario non è possibile dedurre nessuna spesa ma lo Stato ha definito una percentuale di spese forfettaria in relazione alla tipologia di attività lavorativa. Per esempio coloro che nella vita fanno i consulenti di marketing avranno un coefficiente di redditività del 78%. Questo significa che lo Stato ha ipotizzato delle spese annue per l’attività del 22%. Il coefficiente di redditività è la percentuale usata per definire l’imponibile su cui calcolare le imposte. Per il regime forfettario è stata definita una imposta sostitutiva del 5% per i primi cinque anni di attività, definiti startup, e al 15% per gli anni a seguire.

È questa la principale agevolazione di cui possono usufruire i contribuenti con partita IVA in regime forfettario.

Ma come aprire partita IVA?

Scelto il regime fiscale e individuato il codice ATECO sarà possibile aprire partita IVA:

  • offline personalmente in un Ufficio dell’Agenzia delle Entrate, consegnando il modello AA9/12, corredato di carta d’identità;
  • offline con una raccomandata a qualsiasi Ufficio dell’Agenzia delle Entrate con i medesimi documenti;
  • online, con gli stessi documenti.

La compilazione del modello AA9/12 è un passaggio importante perché definisce la tua posizione fiscale, va dunque compilato in ogni sua parte con i giusti dati. Puoi affidare la compilazione del modello e la consegna del documento a un consulente fiscale come Fiscozen che aiuta i propri clienti, gratuitamente, seguendoli in ogni passo della compilazione del modello, affinché sia tutto in regola per la loro attività. Non solo questo però, con Fiscozen è possibile aprire partita IVA in 24h.

E ora?

Se sei un libero professionista l’apertura sarà completamente gratuita e potrai iniziare subito a fatturare ricordandoti però che dovrai effettuare l’iscrizione alla cassa previdenziale. Se sei una ditta individuale la partita IVA avrà un costo, dipendente da vari aspetti, e dovrai iscriverti alla gestione INPS artigiani e commercianti. Assolti tutti i doveri per i lavoratori autonomi potrai finalmente dare avvio alla tua attività!