L’ esclusione da un appalto può essere un provvedimento certamente poco gradito per un professionista, che lavori anche utilizzando quelle che sono le gare pubbliche.

Le tipologie di esclusione sono spesso indicate dalla legge, ma in molti casi si ritiene anche necessaria un’ulteriore interpretazione delle norme allo scopo di comprendere in concreto come esse debbano essere applicate.

Per questo motivo in relazione a tale fattispecie è intervenuto il TAR Campania, con la sentenza 99 del 2018.

L’ esclusione da un appalto in concreto

Si può parlare di esclusione da un appalto in tutti quei casi in cui il soggetto non venga ammesso, oppure venga “espulso” dalla gara, per gravi motivi.

In particolare, così com’è stato ricordato dal Tribunale Amministrativo, questi motivi possono configurarsi in tutti i casi in cui  sia stato commesso un grave illecito professionale.

Il grave illecito professionale può riguardare tutti quei casi in cui il soggetto abbia compiuto delle azioni che abbiano intaccato la sua affidabilità o l’integrità del suo lavoro.

Quando l’illecito professionale è accertato?

Precedentemente, si indicava come commesso un illecito professionale, che avrebbe portato all’esclusione da un appalto, anche qualora questo non fosse stato mai contestato in giudizio, ma avesse comunque determinato una risoluzione anticipata di un contratto.

Per il TAR, invece, si potrebbe parlare di un vero e proprio illecito professionale solamente nel caso in cui il comportamento scorretto sia stato accertato, e abbia costituito successivamente oggetto di condanna, da parte di un giudice. Qualora, invece, le parti si siano semplicemente accordate per il pagamento di una somma a titolo di penale, non si potrà parlare di illecito professionale.