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Gli appalti sotto soglia sono sottoposti a delle regole ben precise, soprattutto per il principio della rotazione degli inviti. Questo ha come obiettivo evitare violazioni della concorrenza e dare spazio a tutti coloro che potrebbero essere interessati alla partecipazione a tali gare.

In merito a questa casistica è recentemente intervenuto il Consiglio di Stato, con la sentenza 5864 del 2017.

Come funziona la rotazione degli inviti

Il Codice degli Appalti, all’articolo 36, stabilisce che la rotazione degli inviti per gli appalti sotto soglia ha come obiettivo, tra gli altri, quello di consentire una partecipazione agli stessi da parte delle piccole e medie imprese.

Quindi, chi abbia concluso il proprio incarico con la Pubblica Amministrazione, non potrà essere invitato ad una nuova e successiva selezione, per evitare di sfruttare il vantaggio che derivi dalle informazioni già acquisite.

Questa regola rimane sempre valida, tranne nel caso in cui, a livello territoriale, siano poche le imprese che possano svolgere il compito previsto all’interno dell’appalto.

 Appalti sotto soglia, il caso di specie

Il Consiglio di Stato si è occupato di un caso abbastanza standard, di un’impresa che, avendo già svolto il proprio incarico, era stata esclusa dagli inviti per le attività dell’anno successivo.

Il Consiglio di Stato ha rimarcato la legittimità della decisione del Comune, sottolineando anche come le amministrazioni possano limitare a livello territoriale l’ambito per la scelta dell’impresa che possa partecipare agli appalti sotto soglia.

Quindi, un comune può scegliere solo imprese della zona qualora, ad esempio, le tempistiche per la realizzazione di un’opera siano brevi.