Continuano gli stanziamenti di denaro pubblico riferiti alla necessità di intervenire in tutte le aree colpite dal rischio idrogeologico.

In questo caso si tratta dei 63 milioni di euro che sono stati destinati alla regione Toscana e degli 85 milioni che sono stati previsti per diverse aree dell’Emilia Romagna.

Le previsioni riferite ai finanziamenti riguardano i protocolli di intesa e tutti gli atti integrativi che si sono aggiunti ad un accordo del 2010 e che sono state firmate a Roma, nei giorni scori, dal Ministro dell’Ambiente e dai presidenti delle due Regioni interessate.

Cosa si prevede per il rischio idrogeologico

L’attuale protocollo di intesa prevede la possibilità, attraverso l’uso del Fondo infrastrutture Ambientali che era stato già istituito dalla Legge di Bilancio del 2017, di finanziare i diversi interventi che erano stati previsi, e messi in programma, per le due Regioni.

Ad esempio, questi comprendono sicuramente un intervento molto importante, quello relativo all’adeguamento della diga di Levane, che darà la possibilità di abbattere quello che è il rischio idrogeologico che può incombere sulla città di Firenze.

Allo stesso modo, sempre in Toscana, si passerà anche alla messa in sicurezza del fiume Serchio.

Per l’Emilia, invece, si finanzieranno alcune opere che vengono ricomprese nel Piano stralcio delle Aree Metropolitane.

Ad esempio, si destineranno 55 milioni di euro a Parma, ed in particolare al nodo idraulico di Colorno. Si avranno anche stanziamenti per il completamento della cassa di laminazione per le piane del torrente Lavino, oltre ai necessari lavori di completamento per l’adeguamento delle sezioni del deflusso riferite al torrente Sillaro.