Il piano interrato può essere oggetto di computo rispetto ad un immobile complessivo? In relazione a questa particolare fattispecie è recentemente intervenuto il TAR Puglia, sezione III di Bari, con la sentenza 6 dicembre 2017, numero 1248, grazie alla quale è stato possibile dipanare alcuni dubbi in merito.

Come calcolare il computo

Il calcolo del computo deve avvenire seguendo delle regole ben precise, che sono state poi rimarcate anche dal Tribunale Amministrativo in questa sentenza.

In particolare, per avere a disposizione il corretto volume dei fabbricati sarà necessario sommare i prodotti delle diverse superfici utili presenti in ogni piano, che saranno misurate come altezze lorde.

In generale, il piano interrato può rientrare nel computo solo nella parte in cui emerga dal piano campagna, e quindi non del tutto. Tuttavia, ed è qui che il TAR ha potuto indicare una valutazione sul caso di specie, è possibile che il Comune disponga un coinvolgimento di queste aree degli edifici di tipo diverso legando tale valutazione alla destinazione d’uso del piano interrato stesso.

Ad esempio nel caso in cui il seminterrato venga destinato alla realizzazione di attività produttive, oppure alla residenza o alla costituzione di un ufficio, sarà possibile prevedere, a livello comunale, il coinvolgimento di questi volumi all’interno del computo generale.

Quindi, la regola generalmente presente riguarda solo la parte emergente dal piano campagna, ma sarà possibile modificare queste disposizioni a seconda delle previsioni indicate dal Comune nel quale si trovi l’immobile per il quale si stia valutando il computo dei volumi.