Il cambio di destinazione d’uso di un immobile può richiedere, in molti casi, il rilascio di specifiche autorizzazioni, che si possono differenziare, però, a seconda del tipo di immobile e anche con riferimento al tipo di cambio che si dovrà realizzare.

In relazione ad una fattispecie particolare è intervenuto il TAR Puglia, sezione III di Bari, con la sentenza 6 dicembre 2017 numero 1261.

Il caso di specie

Nel caso pratico che è stato esaminato dal Tribunale Amministrativo si richiedeva un cambio di destinazione d’uso per il passaggio di un’area dall’utilizzo come autorimessa a studio medico.

Come si può comprendere, in questi casi il cambio di destinazione d’uso non potrà avvenire senza effettuare alcuni tipo di intervento rispetto al locale, che dovrà essere adattato ad ospitare la nuova attività, essendo i due impieghi assolutamente distanti l’uno dall’altro.

Per questo motivo, il TAR ha specificato come questa variazione nella destinazione d’uso, che sia effettuata realizzando delle opere concrete, veda la necessità previa di ottenere il permesso di costruire.

Questa indicazione non è motivata solo dal fatto per il quale le due attività sono comunque molto differenti tra di loro, ma anche perché il fatto di essere intervenuti per attuare una modifica del locale determina un aumento a livello del carico urbanistico in generale.

Quindi, si può dire come non tutti i cambi di destinazione d’uso richiedano il permesso di costruire, ma nel momento in cui siano realizzate delle opere ingenti, questo documento dovrà essere ovviamente richiesto e ottenuto prima di effettuare i lavori.