Il decreto fiscale è stato convertito in legge, ed ora sono entrate finalmente in vigore le disposizioni relativo all’equo compenso per i professionisti. Il contenuto delle disposizioni consentirebbe, finalmente, di dire addio a tutti i bandi e a tutte le progettazioni che potrebbero prevedere di far lavorare gratuitamente molti soggetti, anche del settore edilizio.

Equo compenso, che cosa è stato previsto

In merito all’equo compenso la legge parla chiaro: sarà necessario tenere conto, per la determinazione della paga, della proporzione che dovrà intercorrere tra la quantità e la qualità del lavoro che sia stato svolto, oltre a quello che sarà il contenuto e quelle che sono le caratteristiche della prestazione.

Inoltre, a livello legislativo si considereranno vessatorie tutte le clausole che:

  • Diano la possibilità al cliente di modificare in modo unilaterale il contratto;
  • Diano al cliente la facoltà di rifiutare la stipulazione in forma scritta di alcuni dettagli contrattuali;
  • Consentano al cliente di ottenere prestazioni a titolo gratuito;
  • Prevedano dei termini di pagamento che superino i 60 giorni dalla data di ricevimento della fattura da parte del cliente;

In relazione proprio alle norme sull’equo compenso c’è stata una contraddizione tra quello che il Parlamento intendeva approvare e ciò che è previsto a livello di Antitrust.

Infatti, l’Antitrust aveva dato un parere negativo in merito all’equo compenso, poiché lo ha considerato contrario rispetto ai principi concorrenziali. Tuttavia, il Parlamento ha deciso di ignorare il parere dell’Antitrust ed ha comunque approvato la misura, che ora è diventata legge ed è entrata in vigore.