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Nella costruzione di un nuovo fabbricato diventano certamente necessarie le distanze tra immobili, come elementi che devono essere tenuti in considerazione per non andare a violare le disposizioni di legge.

Tuttavia, ci si potrebbe chiedere in quale modo poter effettuare il calcolo relativo alle distanze tra immobili, cercando di comprendere quale sia il sistema migliore, e soprattutto rispettoso della legge, per realizzare tale calcolo.

In relazione a tale domanda è recentemente intervenuto il TAR Veneto, sezione II, con la sentenza 27 novembre 2017, numero 1063.

Le motivazioni delle distanze tra immobili

Il motivo per il quale a livello legislativo sono state inserite le distanze tra immobili è quello di evitare la formazione e l’esistenza di quelle che sono intercapedini dannose per entrambi i fabbricati. Quindi, la motivazione è soprattutto di tipo garantistico nei confronti dei soggetti che dovranno successivamente occupare il fabbricato.

Come calcolare le distanze tra immobili

Il calcolo delle distanze tra immobili deve avvenire, così come indicato dal TAR, in un modo particolare. Infatti, non si potrà usare il metodo della distanza radiale, come avviene, invece, per quelle che sono le così dette vedute, ma si dovrà usare il sistema lineare, perpendicolare e ortogonale.

Questa disciplina, quindi, non potrà trovare applicazione nel caso in cui i fabbricati siano disposti ad angolo e non abbiano tra loro la presenza di particolari pareti contrastanti, in quanto ciò che può rilevare è certamente la distanza tra quelle che sono pareti opposte e non tra altri tipi di elementi.