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Spesso durante la formulazione di un progetto relativo ad una città vengono realizzate delle osservazioni al piano urbanistico. Ci si potrebbe chiedere quale sia la loro natura e in quale modo esse debbano essere rispettate.

In relazione a tale fattispecie è intervenuto il TAR Puglia, sezione III di Bari, con la sentenza 27 novembre 2017, numero 1220.

Chi può formulare osservazioni al piano urbanistico?

Le osservazioni al piano urbanistico sono spesso formulate dai proprietari di terreni o fabbricati che siano interessati ad un’area nella quale, ad esempio, si intendano effettuare degli interventi.

In questo modo, quindi, tali soggetti hanno la possibilità di fare presenti le proprie esigenze alla pubblica amministrazione. Ma qual è la natura, e anche il “peso” delle osservazioni?

Come comportarsi nei confronti delle osservazioni

Così come indicato dal Tribunale Amministrativo, che si lega, in realtà, a pronunce che erano già state fatte proprie dal Consiglio di Stato, le Osservazioni al piano urbanistico non costituiscono provvedimenti di tipo vincolante.

Da questo punto di vista, quindi, il TAR ha anche rimarcato come il loro accoglimento, così come il loro rigetto, non richieda la realizzazione, da parte del Comune, di una motivazione complessa.

Quindi, per il rigetto sarà sufficiente che l’amministrazione abbia ritenuto le osservazioni in contrasto con il progetto che si dovrebbe realizzare e anche con gli interessi sottesi al progetto stesso, senza avere la necessità di arrivare a motivare in modo analitico e complesso la decisione di non conciliare l’iniziativa pubblica con quella del singolo privato.