La digitalizzazione degli appalti pubblici è ora una realtà, grazie alla firma, ad opera del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, del Decreto BIM, che si occuperà di regolare la disciplina riferita alle gare di appalto e alla loro realizzazione tramite il Building Information Modeling.

Nel momento in cui ci sarà l’entrata in vigore del Decreto la nuova disciplina sarà indicata come facoltativa, per diventare obbligatoria proprio nel 2019, questo con riferimento soprattutto ai lavori che abbiano un importo superiore al 100 milioni di euro.

L’estensione agli altri tipi di lavori avverrà nel 2025 in modo obbligatorio.

Appalti pubblici, in che cosa consiste il BIM

Il sistema del BIM per gli appalti pubblici consente di utilizzare gli strumenti elettronici e diversi metodi ottimizzati per la fase di progettazione, quella di realizzazione e anche quella di successiva gestione, delle costruzioni nel campo dell’edilizia.

Quindi, i dati che risulteranno rilevanti per una costruzione dovranno essere resi disponibili in formati digitali che siano aperti e non proprietari.

Si prevede, all’interno del nuovo decreto BIM, un’introduzione progressiva di queste novità in modo che tutte le diverse istituzioni abbiano la possibilità di adeguarsi alle disposizioni. Anche gli operatori economici dovranno seguire le nuove normative, in modo da poter essere in regola.

Inoltre, si prevede, sempre all’interno del decreto, un piano di formazione del personale da parte delle stazioni appaltanti, e anche un progressivo piano di adozione di nuovo hardware e del software specifico per poter adempiere in modo completo a questo tipo di obbligo.