La legge di Bilancio 2018 ha introdotto differenti modifiche, anche a livello fiscale e tributario, che potranno riguardare i privati e le aziende che operino nel settore dell’edilizia. Tra queste si deve sicuramente citare la disposizione che consente di applicare l’Iva al 10% a diversi tipi di interventi.

Tra questi bisogna citare anche quelli di restauro, ristrutturazione e quelli legati al risanamento conservativo degli immobili, quindi tutti quei lavori che possono essere realizzati allo scopo di mantenere in buono stato alcuni tipi di strutture.

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Iva al 10% per le ristrutturazioni

Nel caso di ristrutturazioni, risanamenti e restauri, l’Iva al 10% dovrà essere applicata sulle forniture che si riferiscano ai così detti beni finiti, quindi tutti quei beni che, anche se fanno parte di una costruzione, possono essere considerati indipendenti e possono conservare una propria individualità.

Ad esempio, rientrano in tale gruppo le caldaie, i sanitari, ma anche gli infissi e le porte di nuova fattura. Invece, vengono escluse da tale gruppo tutte le diverse materie prime e i semilavorati.

L’agevolazione può essere applicata sia nel momento in cui il committente dei lavori acquisti direttamente i beni, sia qualora l’acquisto sia stato effettuato dalla ditta che realizzi gli interventi o dal prestatore d’opera.

Anche in questi casi, inoltre, si fa sempre riferimento ai beni significativi, cioè a quelle parti di immobile e a tutti quegli elementi che possano essere autonome a livello funzionale rispetto al manufatto principale, come accade anche per tutte le altre agevolazioni per l’Iva previste dalla legge di Bilancio.