Nel caso di un abuso edilizio viene spesso previsto il pagamento di un’indennità relativamente alla violazione, ma ci si potrebbe chiedere quale forma debba prendere tale indennità e come interpretarla in concreto.

In relazione a questa fattispecie è intervenuto di recente il TAR Calabria, sezione Catanzaro, con la sentenza 1506 del 2017.

Abuso edilizio e indennità, le previsioni di legge e le interpretazioni

A livello generale nel caso in cui si sia compiuto un abuso edilizio in un’area che sia soggetta a vincoli paesaggistici, sarà possibile prevedere la comminazione di una sanzione che prende il nome di indennità.

In particolare, secondo quanto indicato anche dal Tribunale Amministrativo, l’indennità stessa dovrà essere interpretata alla stregua di una vera e propria sanzione amministrativa e non come un risarcimento del danno.

In questo senso, quindi, l’indennità si potrà comminare anche qualora non sussista un vero e proprio danno a livello ambientale.

Sempre prendendo in considerazione la particolare natura della sanzione amministrativa, il TAR ha sottolineato come ad essa si applichino le regole riferite alla prescrizione.

La prescrizione, infatti, decorrerà nel termine di cinque anni a partire dal giorno in cui sia stata commessa la violazione stessa. Si potrà, inoltre, indicare come le violazioni che siano state compiute avranno carattere di illeciti permanenti e per questo motivo il termine di prescrizione potrà decorrere a partire da una data differente a seconda del tipo di abuso edilizio che sia stato compiuto.

In questo modo, il Tribunale ha avuto la possibilità di dipanare molti dubbi che sorgevano in tutti i casi di violazioni di tale tipo.