Continuano le proteste sul bando, pubblicato dal Comune di Catanzaro, per la redazione di un piano strutturale che non prevede nessun compenso per i progettisti.

La protesta da una parte vede gli Ordini professionali e le associazioni di categoria, mentre dall’altra parte sta il Comune di Catanzaro che afferma di aver preso questa decisione per il bene della collettività.

La motivazione data dal comune è quella di voler destinare le risorse risparmiate ad altri interventi urgenti, ma anche se i professionisti non riceveranno compensi avranno comunque molta visibilità e questo li ripagherà in termini di fama.

Dopo il bando, i professionisti si erano rivolti al Tar per affermare il loro diritto di retribuzione ma la sentenza del Consiglio di Stato del 3 Ottobre ha ribaltato tutto, dichiarando legittima la gara bandita dal Comune di Catanzaro.

Necessario il compenso per il professionista, per rispetto della sua dignità

Il Cni fa notare che la sentenza non solo viola i principi del recente Codice degli Appalti, che rimette al centro la qualità della prestazione professionale, vietandone il pagamento subordinato al finanziamento dell’opera, ma afferma il principio secondo il quale il professionista dovrebbe perfino ritenersi lusingato nell’eseguire un piano urbanistico per il Comune di Catanzaro.

Secondo Armando Zambrano, Presidente del Cni, la sentenza del Consiglio di Stato è molto e crea un precedente molto pericoloso.

Sarebbe opportuno, proprio per evitare conseguenze future, fissare un equo compenso per il professionista, a tutela della sua dignità ma anche degli interessi dei cittadini e della collettività.